Quando si parla di Artificial Intelligence si fa riferimento alla cosiddetta ANI, Artificial Narrow Intelligence, intelligenza artificiale debole, ossia quei sistemi i cui algoritmi sono in grado di risolvere una sola classe di problemi, attraverso un meccanismo chiamato Machine Learning, ossia la capacità di imparare dai dati già analizzati.
Appartengono a questa categoria i sistemi di Intelligent Data Processing che estendono il loro campo di azione dalle ultime generazioni di Business Intelligence evolute fino ai sistemi di manutenzione predittiva, ai sistemi di Intelligent RPA (ossia di automazione di processi di robotica) ai sistemi di recommendation che sempre meglio ogni giorno ci profilano su internet, prevedono le nostre preferenze e ci propongono gli acquisti coi loro consigli, fino ai software di riconoscimento visuale, etc.
Il mercato globale dell'intelligenza artificiale ha raggiunto e superato quota 387 miliardi di dollari di fatturato nel 2022. Globenewswire stima che i ricavi schizzeranno del 260% entro il 2029, superando così il triliardo, grazie a un tasso composito di crescita annua del 20% per i prossimi sei anni. I Paesi leader del settore sono gli USA, che rappresentano già il 42,1% dell'intero mercato, seguiti dalla Cina che, però, dovrebbe raggiungere entro il 2027 i 64,7 miliardi di fatturato, con una crescita annua del 39,1%. L'Europa, invece, secondo un'indagine di Statista, dovrebbe riuscire a sfiorare i 27 miliardi di euro entro il 2025, trainata dal Regno Unito (36%) e dalla Germania (34,1%).
E l’Italia? Come riporta l’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano sull’Intelligenza Artificiale 2023, “nel 2022 il mercato dell’Artificial Intelligence in Italia ha raggiunto i 500 milioni di euro (+32% rispetto al 2021): il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% come export di progetti (135 milioni di euro), ripartizione in linea con quanto registrato nel corso del 2021.” In particolare, per il Mercato delle aziende italiane, “oltre 6 grandi imprese su 10 (61%) hanno già avviato almeno un progetto di AI, dato in crescita anno su anno e che mostra un aumento di 10 punti percentuali negli ultimi cinque anni.”
L’hype dei primi mesi del 2023 è sicuramente guidato dalla cosiddetta Generative AI, ossia sistemi di machine learning che, partendo da un input testuale in linguaggio naturale fornito dagli utenti, generano immagini, video, o altri testi in linguaggio naturale. Appartengono a quest’ultima categoria i software per gli assistenti virtuali e i chatbot presenti nei siti web delle aziende, sempre più simili a consulenti veri.
ChatGPT è l'acronimo di "Chat-based Generative Pre-trained Transformer" ed è un potente chatbot con un modello linguistico di grandi dimensioni. Si basa su GPT-3 e GPT-4, modelli conversazionali addestrati su centinaia di miliardi di dati provenienti da Internet. Il chatbot (AI conversazionale) è in grado di comprendere, rispondere e soprattutto generare testo in base agli input dell'utente.
L'applicazione ChatGPT, lanciata alla fine di novembre 2022 in versione beta, è stata concepita da OpenAI nel 2015 all'interno di una sala del Rosewood Hotel di Silicon Valley, con l'obiettivo di svolgere una funzione filantropica e di utilità sociale. Trattandosi di un software in continuo sviluppo, OpenAI ha rilasciato ChatGPT gratuitamente al fine di migliorare i propri modelli. Nel marzo del 2023, Microsoft ha effettuato un importante investimento per migliorare ancora di più le prestazioni dell'applicazione, fornendo sia infrastrutture state-of-the-art, sia modelli e pacchetti di software all'avanguardia per il progresso dell'intelligenza artificiale. Qualche settimana fa è uscita la tanto attesa versione GPT-4, disponibile al momento solo a chi ha sottoscritto il servizio ChatGPT Plus (al costo di 20$/mese).
Microsoft ha confermato che Bing usa il modello GPT-4 nel nuovo servizio di ricerca di Bing, consentendo, seppur in modo differente dal prompt di ChatGPT, di provare il nuovo modello. A metà marzo, con lo slogan “A whole new way to work” Microsoft ha annunciato il suo Copilot, che aggiunge le funzionalità ChatGPT in tutta la suite Office. Integrando le funzionalità del LLM (Large Language Model) di ChatGPT-4 con Microsoft Graph, all’interno di Word, Excel, Outlook, Powerpoint, Teams, Copilot sarà in grado di produrre il documento di testo, la mail, la tabella, la presentazione, il report della riunione, in pochi secondi, liberando il lavoro umano dalla parte tediosa e non creativa. Il tutto, prendendo istruzioni in linguaggio naturale.
Accanto alla più famosa ChatGPT-4, esistono molte altre applicazioni di AI per conversare o con task specifici: tra le altre Cohere.ai lanciata anch’essa a novembre 2022 dalla startup Cohere con professionisti Google, è in grado di effettuare dei riassunti da un testo; Replika, rilasciata nel 2021 dalla startup russa Luka utilizzata da circa 10 milioni di utenti, consente di creare un amico virtuale col quale conversare. Nelle ultime settimane, il successo di ChatGPT e la possibilità di agganciare dei plugin attraverso delle API, Application Program Interface, ha fatto sì che le soluzioni ChatGPT based si moltiplicassero a vista d’occhio, generando assistenti virtuali di quasi ogni tipo, perché essendo addestrato con i testi, chatGPT non è bravo in matematica.
Il territorio dove ChatGPT non è forte è invece quello dove lo è iGenius. Fondata nel 2016 da Uljan Sharka, è la scale-up con la missione di colmare il gap tra dati e processo decisionale. Crystal, il virtual advisor per la data intelligence di iGenius, attraverso l’interrogazione dei dati provenienti dalle più svariate fonti aziendali con semplice linguaggio naturale, rende facile e immediato l’accesso agli insight intelligenti in essi contenuti. Il tutto in un'app mobile, con un'interfaccia “all-in-one” comprensibile e intuitiva.
Oltre alla “guerra tra gang di AI”, una questione ancora troppo sottovalutata è quella dei semiconduttori adatti all’AI. Secondo McKinsey, entro il 2025 le vendite per questi particolari tipi di chip toccheranno i 67 miliardi di dollari e i due mercati, quello dell’AI e quello dei microchip per AI, andranno l’uno accanto all’altro, diventando entrambi un’arma strategica e geopolitica.
TIM, che usa da anni l’intelligenza artificiale per modellare lo sviluppo ed il monitoraggio delle proprie reti fissa e mobile, attraverso TIM Enterprise offre anche alcune soluzioni di AI a tutto tondo nel campo degli assistenti virtuali: TIM Ready Contact Center, TIM Tellya e TIM Quelix.
1. Gestione dei contatti in modalità multichannel
2. Software as a Service gestito ed erogato dall’infrastruttura Cloud di TIM
3. Integrazione con sistemi di Intelligenza Artificiale.
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