L’emergenza pandemica aveva rappresentato nel 2020 una spinta decisiva per le aziende nell’adozione di soluzioni cloud. La crisi energetica e geopolitica del 2022 aveva invece originato il timore che questa ascesa si fermasse se non facesse addirittura un passo indietro.
E invece questo stop non solo non si è verificato, ma al contrario la salita è continuata. Questo perché il cloud computing è ormai profondamente consolidato sul mercato, soprattutto rivolto alle grandi aziende (il 51% delle applicazioni aziendali risiede nella nuvola).
Guardiamo come è andato il 2022, come si chiude il 2023 e quali sono i trend futuri.
Come è evidenziato nel Report dell’ultimo Osservatorio sul Cloud del Politecnico di Milano dal titolo "La Cloud Transformation in Italia nel 2023", il mercato Cloud italiano è cresciuto nel 2022 del +20% (rispetto all’anno precedente e in linea con il +21% del mercato globale), per un valore complessivo di 4,62 miliardi di euro. Una delle ragioni è il fermento dei Data Center con investimenti in infrastrutture digitali da parte dei vari provider (sempre nel 2022, si evidenziano 165 DC da parte di 65 player in Italia).
Nel 2023, il mercato Cloud si è consolidato, con un tasso di crescita del +19% rispetto al 2022, anche grazie alla nascita del PSN (Polo Strategico Nazionale) con il percorso di digitalizzazione intrapreso dalla Pubblica Amministrazione. Nel dettaglio, l’ambito di offerta che ha performato meglio è stato l’Hybrid + Public con un +24% rispetto al 2022.
Sempre con riferimento ai dati forniti dall’ultimo Osservatorio del Politecnico, viene evidenziato come “all’interno del Public & Hybrid Cloud, lo IaaS registra la dinamica principale, raggiungendo il valore di 1.511 miliardi di euro (a livello mondiale, N.d.R.), con un +29% sul 2022, arrivando a pesare il 41% del mix complessivo.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di Public Cloud? “Si tratta di un modello di erogazione delle tecnologie che rende disponibile l’accesso su richiesta a un insieme condiviso di risorse (infrastrutturali e/o applicative) rapidamente allocabili o rilasciabili in autonomia e con un minimo sforzo di gestione.” (Cloud Transformation in Italia nel 2023). È fondamentalmente quello fornito dagli OTT (gli Over-The-Top) come per esempio Google Cloud, di cui TIM è partner, e riguarda tutto quello che ha a che vedere con la capacità elaborativa: virtual server, virtual data center, storage e backup. Tra i servizi erogati, SaaS, PaaS e IaaS.
TIM Enterprise in particolare fornisce servizi di gestione, monitoring, consulenza e fatturazione integrata, così che le aziende possano scegliere tra una serie di soluzioni di Public Cloud ed end-to-end e gestite da un solo provider.
Nell’offerta IaaS del Public Cloud di TIM Enterprise, TIM Cloud Flex è tra le soluzioni di punta.
Il servizio rappresenta l'evoluzione tecnologica dei servizi cloud di TIM Enterprise già disponibili a portafoglio (hosting evoluto, Self Data Center etc…) con il plus di basarsi su una piattaforma WMware di ultima generazione che permette di gestire le varie soluzioni in maniera integrata, con la possibilità di costruire architetture complesse e ridondate configurate e monitorate mediante una unica user experience e con il supporto dei servizi professionali di TIM.
Con TIM Cloud Flex non c’è solo il superamento del modello di offerta a silos a favore di un’unica offerta articolata in profili diversi , evoluzione dei servizi offerti in linea con gli ultimi progressi tecnologici e l’automazione dei processi orientati ad un delivery più rapido, ma anche una console con una user experience più moderna e l’adozione dello stack VMware Cloud Foundation che raggruppa in un’unica soluzione i profili di servizio con un’architettura sottostante unica e integrata.
Inoltre, una piattaforma sempre aggiornata grazie a rilasci continui, servizi professionali di consulting & operations con la garanzia dei Data Center con certificazione Tier IV di TIM.
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