Si parla di Smart City sempre più spesso, ma cosa vuol dire realmente “città intelligente” e
quali sono le soluzioni in grado di accelerare lo sviluppo tecnologico dei centri
abitati senza dimenticare la tutela ambientale?
Rendere una città smart aumenta la sua competitività e apporta un vantaggio dal punto di
vista economico. Non per niente, il tema Smart City permea in maniera trasversale gran parte
del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il PNRR
rappresenta un’occasione unica per
incentivare l’evoluzione dei sistemi urbani grazie alle numerose opportunità di
intervento
volte a rendere le città più digitali e connesse.
D’altra parte, il mercato globale delle Smart City è destinato a crescere rapidamente nei
prossimi anni. Sotto la spinta dell’aumento demografico, della necessità di gestire al
meglio risorse naturali limitate e della sempre maggiore attenzione alla sostenibilità
ambientale, ci si aspetta che il settore superi i 2.000 miliardi di dollari di valore
entro il 2025. Le nostre città sono, quindi, destinate a diventare sempre più smart:
vediamo cosa sono, qual è la tecnologia impiegata e come funzionano a livello pratico.
A stabilire cos’è una smart city ci ha pensato la Commissione Europea che sul proprio sito
ufficiale ne fornisce la seguente definizione.
Una metropoli si considera “smart” quando sono gestite in modo totalmente innovativo le
sue risorse economiche e ambientali, le politiche abitative e i trasporti, le relazioni
tra le persone e i metodi di amministrazione. Insomma, in poche parole parliamo di un
sistema urbano realmente ecosostenibile.
Alla base di una città smart c’è ovviamente la tecnologia: le piattaforme
dell’Internet of Things (IoT), sempre più diffuse, abilitano la raccolta dei dati,
che sono analizzati e trasformati in informazioni utili. Si tratta di una mole
elevatissima di dati memorizzati in cloud che, opportunamente tradotti in
informazioni, consentono di attuare in real time eventuali correttivi.
La persona e i suoi bisogni restano al centro. È l’uomo che elabora i dati in ottica
smart usando modalità di machine learning e sistemi di intelligenza artificiale in
tempo reale per permettere ai cittadini di avere un’esperienza migliore all’interno
dei centri urbani.
I dati che le Smart City sono in grado di elaborare in maniera autonoma sono
raccolti tramite dodici indicatori di base, che vedono sempre come attori principali
i cittadini e vengono così individuati:
1. economy,
2. mobility,
3. infrastructure,
4. awareness,
5. quality of life,
6. technology,
7. Smart City agents (people),
8. smart governance,
9. healthcare,
10. waste management,
11. energy,
12. innovation.
Per capire come funziona una smart city a livello pratico, può essere utile fare alcuni esempi di applicazione delle tecnologie sopra citate. Nello specifico, ecco alcuni ambiti in cui l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per migliorare i tempi di risposta e rendere le nostre città più smart:
In tutti questi settori d’impiego è possibile sfruttare le tecnologie di ultima generazione
per migliorare la vivibilità urbana. Bogotà, ad esempio, ha progettato di ridurre il traffico e
l’inquinamento attraverso la creazione di una flotta di taxi elettrici, ricaricati da apposite
pensiline fotovoltaiche.
Le grandi metropoli statunitensi, tra cui Boston, New York, Seattle e
Washington, puntano invece al miglioramento del trasporto pubblico.
Un altro esempio è Città del Messico, una delle prime città del mondo a sperimentare l’utilizzo di pannelli “mangia-smog” sulle facciate degli edifici per ridurre l’inquinamento. A Londra, nel quartiere di Canary Wharf e nel centro commerciale Westfield, viene impiegata la tecnologia Pavegen, che trasforma in energia elettrica i passi delle persone sulla pavimentazione. Dal punto di vista della gestione amministrativa, la città più smart è però Helsinki, dove i cittadini hanno accesso a qualsiasi genere d’informazione in totale trasparenza.
Per rendere le città più smart si sono mobilitate una serie di realtà che mettono al servizio di
amministrazioni pubbliche e imprese le tecnologie abilitanti di cui dispongono. È il caso di TIM che
da tempo ha lanciato una serie di iniziative per favorire la costruzione di città intelligenti. Tra
le principali iniziative, troviamo lo sviluppo della città di Torino.
Riprendendo le parole di Elisabetta Romano, Chief Technology Officer di TIM.
Tramite l’impiego delle tecnologie di informazione e comunicazione digitale basate sull’uso della
rete 5G e l’IoT, le città e gli spazi disponibili possono trasformarsi in Smart City e Smart Areas,
luoghi dove le infrastrutture e i servizi tradizionali diventano più efficienti, di maggiore qualità
e più economici.
Grazie alla semplificazione della raccolta dati e alla gestione “intelligente” è ormai possibile
ottimizzare le risorse e prevenire, o intervenire in modo tempestivo, per le problematiche relative
alla sicurezza e al corretto funzionamento dei servizi pubblici e privati.
I servizi offerti da TIM Enterprise per la città intelligente sono progettati sulla base delle
esigenze raccolte dalle pubbliche amministrazioni e dalle aziende all’avanguardia. Iniziative a
beneficio della cittadinanza e della produttività delle imprese, che fruiranno di infrastrutture e
servizi più efficaci, economici e sostenibili.
La smart city è, in definitiva, una città che gestisce le risorse in modo intelligente e sostenibile
mettendo sempre al primo posto la qualità della vita e i bisogni di cittadini e imprese. Il tessuto
urbano italiano tiene il passo con la rivoluzione digitale e diventa sempre più innovativo,
sostenibile e attrattivo.
Per approfondire tutte le soluzioni che aiutano a rendere più fruibili e sicuri gli spazi urbani,
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